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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 31/12/2011 - Marcegaglia, i sindacati in campo per avere il contratto di solidarietà
 

Graffignanan A metà gennaio l’incontro con i responsabili dell’impresa
Marcegaglia, i sindacati in campo per avere il contratto di solidarietà

 

Graffignana Solidarietà in vista alla Marcegaglia di Graffignana: dopo la metà di gennaio l’azienda e i sindacati contratteranno l’entrata in vigore del contratto di solidarietà per due anni per una quota dei circa 110 lavoratori, probabilmente il 50 per cento. Con l’applicazione di questo ammortizzatore la crisi riconosciuta della ditta graffignanina che fabbrica prodotti per l’edilizia toccherà i cinque anni. La prima procedura di cassa alla Marcegaglia è datata primavera 2009 e prima di arrivare all’ammortizzatore sociale si erano lasciati a casa una trentina di lavoratori interinali e di cooperativa che in precedenza lavoravano nello stabilimento. Da allora, attraverso vari cicli di cassa si è arrivati fino all’ultimo accordo dello scorso novembre che è in vigore fino al 25 febbraio prossimo. A settembre l’applicazione della cassa aveva visto il passaggio da tre a due giorni lavorativi la settimana a causa di un ulteriore calo delle commesse. Proprio questo sarà con ogni probabilità il parametro di riferimento per l’applicazione del contratto di solidarietà: questa modalità di ammortizzatore sociale prevede che i lavoratori abbiano il pagamento intero dei giorni di presenza in fabbrica da parte dell’azienda e il pagamento all’80 per cento del salario dei restanti giorni non lavorati a carico dell’Inps. Il contratto di solidarietà è applicabile di anno in anno fino a un massimo di tre anni nell’arco di un quinquennio. La partenza del contratto di solidarietà, la percentuale del lavoro messo in solidarietà, cioè il numero di giorni non lavorati la settimana, e il numero di lavoratori coinvolti nell’operazione saranno oggetto di trattativa tra le parti dopo il 15 gennaio in un incontro che si terrà nella sede lodigiana degli industriali. Secondo le prime indicazioni il contratto di solidarietà potrebbe partire già a marzo, mentre i giorni lavorati la settimana dovrebbero essere due e gli esuberi dichiarati dovrebbero riguardare il 50 per cento della forza lavoro: l’applicazione del contratto di solidarietà, infatti, presuppone per legge l’individuazione di un numero di lavoratori in esubero, per salvare i quali appunto tutta la forza lavoro, o una parte di essa, solidarizza lavorando meno e rinunciando a una parte minima di stipendio. Proprio per le sue caratteristiche, il contratto di solidarietà rappresenta l’ultimo tentativo di rilancio di un sito produttivo. Al termine del periodo di applicazione, l’azienda ritira tutte le procedure di crisi o formalizza gli esuberi.Andrea Bagatta

 



 

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